I NOSTRI PROGETTI IN BREVE
E’ prevista per loro sia un’adozione a distanza che un aiuto una tantum per chi volesse partecipare.
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Per evitare che i bambini dormissero in terra abbiamo procurato grandi letti e coperte e ricavato bagni alla turca in diverse case, spesso di un unico ambiente e sprovviste di servizi sanitari.
Per centinaia di bambini e per le loro famiglie abbiamo poi organizzato un’assistenza alimentare che i primi anni fu settimanale, poi man mano è divenuta mensile a causa della crisi economica.
Abbiamo profuso anche un grande impegno per il sostegno scolare dei bambini e per la prevenzione delle malattie infettive di cui sono vittime.
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Don Mina segue settimanalmente i suoi 14 bambini, aiutato dalle assistenti che come mamme li seguono tutti i giorni dal risveglio fino alla sera.
Uno psicologo segue le situazioni più difficili come quelle di bimbi abusati o come i due fratellini che hanno perso i genitori, condannati a morte.
Doposcuola, sostegno psicologico, dialoghi di gruppo, sono parte della vita quotidiana che si svolge a Casa Letizia!
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Abbiamo iniziato nel 2008 con le poche risorse disponibili e possiamo dire di avere già dato autosufficienza a 4000 famiglie.
Hanno avuto priorità donne con situazioni difficili: vedove, donne sole con famiglie numerose, donne abbandonate o con figli carcerati, donne emarginate, donne che hanno subito violenze fisiche o psicologiche.
Questo progetto ci sta grandemente a cuore e vorremmo estenderlo il più possibile quando avremo fondi più considerevoli!
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Acquistiamo una terra in pieno deserto, scaviamo un pozzo per irrigare i futuri campi e cominciamo a costruire la casa, che sarà terminata solo dopo otto anni di lavori e di sforzi.
Gruppi di 15-18 giovani vivono regolarmente nel centro, seguiti da medici, operatori e assistenti, che li accompagnano in un percorso di recupero.
Fanno parte integrante di questo percorso i lavori di manutenzione della casa, di irrigazione e coltivazione dei campi, che forniscono loro anche capacità lavorative utili per il futuro.
I ragazzi recuperati in questi anni sono circa 1000: alcuni di loro hanno anche creato una famiglia diventando punto di riferimento per i compagni non ancora risanati.
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Per questo motivo un gruppo di medici itineranti formati da un pediatra, un gastroenterologo, un diabetologo, un oculista e un ginecologo ha portato assistenza medica farmaceutica e psicologica nei villaggi più poveri e lontani dai centri di cura della città.
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Bambini dagli 8 ai 15 anni finiscono in strada a causa di situazioni familiari sfasciate, discriminazioni sociali, maltrattamenti nella scuola e in famiglia, povertà estrema, violenze sessuali e abusi, tutte tragedie che purtroppo in strada si perpetuano e si aggravano.
Lavoriamo per il recupero fisico morale e culturale dei bambini, donando loro la possibilità di tornare fanciulli e indirizzando i più grandi ad una attività lavorativa che li affranchi dallo sfruttamento al quale sono purtroppo abituati.
Per 5 anni abbiamo seguito annualmente circa 150 bambini, ma vorremmo fare molto di più avendone i mezzi. Purtroppo al momento il progetto è sospeso in attesa di finanziamenti.
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Abbiamo aiutato finora circa 1000 donne attraverso l'alfabetizzazione, attività sociali varie, corsi di cucito e di apprendimento mestieri.
Avendo più mezzi vorremmo fare tanto di più, vista la situazione drammatica in cui vivono le donne nella parte più povera dell’Egitto: si pensi che l’analfabetismo le colpisce per il 45% e che le violenze e le molestie nei loro confronti superano il 90%.
Purtroppo al momento il progetto è sospeso in attesa di finanziamenti.
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A questo impegno si unisce la promozione del dialogo interreligioso tra Cristiani e Musulmani per la cultura del reciproco rispetto e serena accoglienza.
Purtroppo al momento il progetto è sospeso in attesa di finanziamenti.